Pazienza
Personificata
in una donna d'età matura seduta sopra una pietra, reggendo un giogo
sulle spalle; ha le mani congiunte e i piedi nudi poggiati su un
fascetto di spine. Ella ha l'aspetto triste e rassegnato, e porta una
veste verde, colore della speranza. Vasari mandò a Minerbelli, vescovo
d'Arezzo, un disegno della Pazienza, accompagnandolo con la seguente
descrizione: «Una femmina ritta, di mezza età, ne tutta vestita nè
tutta spogliata, acciò tenga, fra la ricchezza e la povertà, il mezzo:,
sia incatenata per il pie manco per offender meno la parte più nobile,
sendo in libertà sua il potere con le mani sciolte scatenarsi e
partirsi a sua posta. Avamo messo la catena a quel sasso, e lei cortese
con le braccia mostra segno di non voler partire fin che il tempo non
consuma con le gocciole dell'acqua la pietra dove ella è incatenata, la
quale a goccia a goccia esce dalla clessidra, oriuolo antico, che
serviva agli oratori mentre oravano. Così, ristrettasi nelle spalle,
mirando fissamente quanto gli bisogna aspettare che si consumi la
durezza del sasso, tollera e aspetta con quella speranza che amaramente
soffron coloro, che stanno a disagio per finire il loro disegno con
pazienza. Il motto mi pare che stia molto bene ed a proposito nel
sasso: Diuturna tolleranza».
Bibliografia
Ronchetti G., Dizionario illustrato dei simboli, Hoepli, MIlano, 1928