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Peleo




Re di Tessaglia, era figlio di Eaco re di Frigia e della Ninfa Endeide. Dannato a un perpetuo esilio per avere, in un col suo fratello Telamone, ucciso benché involontariamente, Foco, altro loro fratello, si rifugiò in Ftia nella Tessaglia, dove sposò Antigone, figlia del re Eurito, il quale gli diede in dote la terza parte del suo reame. Peleo, invitato alla famosa caccia del cinghiale di Caledone, vi andò col cognato, cui ebbe la sventura di uccidere scagliando un giavellotto contro il cinghiale: per questa nuova spensieratezza fu costretto a un secondo esilio. Si ritirò a Iolco presso il re Acasto, dal quale fu purificato. Quivi se ne viveva tranquillo, allorché Astidamia, moglie del re, invaghitasi di lui, e non corrisposta, lo accusò al marito di aver tentato di sedurla. Acasto lo fece condurre sul monte Pelione, dove fu legato a un albero e lasciato esposto alle bestie feroci. Giove spedì Vulcano a spezzare le sue catene, e col soccorso di alcuni amici, fra i quali Giasone, Castore e Polluce, andò a Iolco, entrò per forza nella reggia e uccise la regina. Morta Antigone, Peleo si unì in seconde nozze con Tetide, sorella di Nicomede re di Sciro, una delle figlie di Nereo. Questa Ninfa era così bella che Giove stesso aveva tentato di farla sua. Peleo fu perciò il solo mortale che abbia sposato una Dea. Da questa unione nacque Achille.







Bibliografia

Ronchetti G., Dizionario illustrato dei simboli, Hoepli, MIlano, 1928

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