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Persecuzione




Non dirò certo che Diocleziano fu un persecutore, lui che protesse i cristiani per diciotto anni; e se, negli ultimi tempi del suo impero, non li salvò dai risentimenti di Galerio, in ciò non fu che un principe sedotto e trascinato dagli intrighi contro il suo buon carattere, come tanti altri.
Ancor meno darò il nome di persecutori a Traiano o agli Antonini: mi sembrerebbe di bestemmiare.
Chi è un persecutore? È un uomo il cui orgoglio ferito e il cui furibondo fanatismo istigano il principe o i magistrati contro gente innocente, che non ha altra colpa che quella di non pensare come lui. «Impudente, tu adori un Dio, predichi la virtù e la pratichi; hai servito gli uomini e li hai consolati, hai protetto l'orfana, soccorso il povero, hai mutato i deserti, dove pochi schiavi trascinavano un'esistenza miserabile, in fertili campagne popolate da famiglie felici;
ma ho scoperto che mi disprezzi, che non hai mai letto il mio libro di controversia; sai che sono un mascalzone, che ho falsificato la firma del tale e derubato il tal'altro, e potresti riferirlo a qualcuno: bisogna ch'io ti prevenga. Andrò dunque
dal confessore del primo ministro, o dal podestà; dimostrerò loro, piegando il collo e storcendo la bocca, che tu hai un'opinione erronea sulle celle in cui furon rinchiusi i Settanta; che dieci anni fa parlasti con poco rispetto del cane di
Tobia, sostenendo che era un can barbone, mentre io dimostrai che era un levriero; ti denuncerò come nemico di Dio e
degli uomini.» Tale è il linguaggio del persecutore; e se dalla sua bocca non escono precisamente queste parole, esse
sono incise nel suo cuore, con il bulino del fanatismo immerso nel miele dell'invidia.
Così il gesuita Le Tellier osò perseguitare il cardinale Noailles, così Jurieu perseguitò Bayle.
Quando in Francia cominciò la persecuzione dei protestanti, non furono né Francesco I, né Enrico II, né Francesco II a spiare quegli sventurati, ad armarsi contro di loro di un meditato furore e a consegnarli al rogo per esercitare su di essi le loro vendette. Francesco I era troppo occupato con la duchessa d'Étampes, Enrico II con la sua
vecchia Diana, e Francesco II era ancora ragazzo. Chi dette inizio alle persecuzioni? I preti gelosi che armarono i pregiudizi dei magistrati e la politica dei ministri.
Se quei re non fossero stati ingannati, se avessero previsto che la persecuzione avrebbe prodotto cinquant'anni di guerre civili, e che metà della nazione sarebbe stata sterminata dall'altra, essi avrebbero spento con le loro lacrime i
primi roghi che lasciarono accendere.
O Dio di misericordia! Se qualche uomo può somigliare a quell'essere malefico che, come ci vien dipinto, si dà da fare senza posa per distruggere le tue opere, non è appunto il persecutore?







Bibliografia


Voltaire, F.-M. Dizionario filosofico

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