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Proserpina




Questa Dea, che i greci chiamavano Persefone, era figlia di Giove e di Cerere, fissa fu rapita da Plutone mentre coglieva fiori nella bella pianura di Nisia e fatta regina delle regioni dei morti. Cerere, inconsolabile per la perdita della figlia, afflisse la terra di sterilità, perciò Giove acconsentì che Proserpina potesse essere restituita alla madre; ma siccome essa aveva nel regno infernale già gustato cibo, fu obbligata a passare un terzo dell'anno col suo rapitore e gli altri due terzi con la madre Cerere. Talvolta Proserpina è presa per l'occulta virtù che ha il seme di gemogliare, e allora veniva figurata in forma di donna, la quale con le mani porge alcuni germogli. Venne anche rappresentata con un'oca in mano (vedi Ercina). Comunemente però la si vede a fianco di Plutone sopra un carro tirato da cavalli neri. Nelle arti, l'attributo più ordinario di Proserpina è il calato che porta in testa.







Bibliografia

Ronchetti G., Dizionario illustrato dei simboli, Hoepli, MIlano, 1928

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