Prudenza
Deità allegorica, rappresentata con in mano uno specchio circondato da un serpente. Oppure in figura di donna giovane ornata di diadema e che si mira in uno specchio in cui si riflette il suo viso, ma vecchio. Porta le ali, e accanto le stanno due puttini che contano delle monete. Si vede anche rappresentata con in mano un serpente attorcigliato intorno a. una freccia. Antonio Pollajuolo la dipinse seduta sopra un trono. Raffaello l'accompagnò con la Moderazione e la Forza. Paolo Veronese la rappresentò con in mano delle corde, un bastone ferrato e un triangolo, avente vicino un airone e un gatto. Altri la dipinsero in atto di mirarsi nello specchio presentatole da tre Ninfe. — Animali: Gru, che porta un sasso. Dicesi che questi uccelli durante il volo portino con sè una piccola pietra, per sapere se passano sopra l'acqua o sopra la terra; e a questo scopo lasciano cadere la pietra, dal cui rumore sanno regolarsi se devono fermarsi o volare oltre. Altri vogliono però che le gru, prima di prendere il volo, prendono fra le zampe una pietra per sostegno e contrappeso del loro corpo, perchè quando soffia il vento, volando, sono sbattute come nave dall'onda. Orso che, rinculando, si ritira nella tana; perchè dicesi che l'orsa sia tanto accorta che, inseguita, dovendosi ritirare nella sua tana, per far perdere le orme, ricorre all'astuzia d'entrarvi rinculando, lasciando così l'impronta dei piedi nel senso opposto, come se, invece di essere entrata, ne fosse uscita. Serpente, il quale fu sempre ritenuto sapientissimo, perciò anche prudente. Cristo esortava gli uomini a essere prudenti come i serpenti. — Vegetali: Celso, allusione al ritardo del suo germogliare in confronto degli altri altri alberi, che si risvegliano ai primi tepori dell'aria, talvolta a loro danno, per il sopraggiungere delle brine. Mentre il gelso non germoglia prima che il freddo sia del tutto scomparso e sia giunta la mite temperatura primaverile. Sorbo, albero che simboleggia la prudenza, perchè non dà frutti prima di raggiungere tutta la sua forza, e lì conserva durante l'inverno. — Diversi: Giaco, che gli antichi indossavano come preservativo dai colpi d'armi. Giano. Dovendo l'uomo prudente conoscere le cose passate e prevedere il futuro, così Giano bifronte fu da molti preso come simbolo della prudenza e la solerzia dei re. II medesimo significato avrebbe una figura con tre teste, cioè di cane, di leone e di volpe; la prima rappresenterebbe la memoria, la seconda le cose presenti e la terza quelle future.
Bibliografia
Ronchetti G., Dizionario illustrato dei simboli, Hoepli, MIlano, 1928