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Purificazione




Mare. Quantunque gli Egiziani ritenessero il mare per cosa profana, tuttavia altri popoli gli davano un significato assai diverso; poiché Cicerone parlando della pena del parricida, dice che il motivo principale per cui si cucivano i colpevoli nell'otre, era quello di evitare che, buttati nel fiume, non fossero stati trasportati nel mare, profanandolo; dal quale credevano purgarsi d'cigni altra cosa violata. Dicesi che Euripide avendo seguito Platone in Egitto, molestato da certa malattia, persuaso dai sacerdoti, lavatosi nel mare, ritornò sano; per cui in memoria di ciò introdusse nelle sue poesie il seguente verso: Purga il mar l'uomo infermo d'ogni male. Questa purificazione presa dal mare vuoisi essere indizio del battesimo preveduto da tutte le nazioni, poiché nella Bibbia, secondo i teologi, per il singolo mare s'intende il battesimo; e anche parve che il profeta Michea chiamasse mare il battesimo, quando disse: Tu sommergerai i peccati nostri nel profondo del mare, perchè esso riceve le brutture delle anime, che ivi si lavano, e perchè purga. Allusione ai fiumi, i quali per quanto siano fangosi, sono ricevuti dal mare senza ritenere in sé alcuna materia impura, ma col suo flusso e riflusso rigetta i residui sulla spiaggia, purgati.







Bibliografia

Ronchetti G., Dizionario illustrato dei simboli, Hoepli, MIlano, 1928

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