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Saturno




Re favoloso d'Italia, figlio del Cielo e della Terra, il quale venne dai Romani identificalo col greco Crono. Narra la leggenda che Saturno, capo dei Titani ribelli, tolse l'impero al padre, e dopo avergli tolti gli organi della generazione, sposò la propria sorella Opi. Ma Titano, figlio maggiore del Cielo, volendosi consearvare il diritto di succedere al trono, anche cedendolo a Saturno, impose al fratello la crudele condizione di uccidere i figli maschi che gli sarebbero nati dall'unione con Opi. Saturno, fedele alla data parola, divorava indistintamente i suoi figli d'ambo i sessi appena venivano alla luce; ma in ultimo Opi avendo partorito Giove, sostituì al neonato un sasso involto in un cencio che il marito inghiottì con la solita voracità. Titano seppe l'inganno di Opi, detronizzò Saturno e lo gettò in prigione: ma Giove ne ruppe le catene e lo rimise al potere; ma l'ingrato Saturno, avendo inteso dal Destino che Giove era nato per dar legge all'universo, tentò di far perire il figlio, il quale, vedendolo tanto ingrato, lo scacciò per sempre dal Cielo. Allora Saturno si rifugiò in Italia, dove fu accolto ospitalmente da Giano, e fondò una colonia sul monte Capitolino, o terra di abbondanza. Saturno introdusse la civiltà, l'ordine sociale e l'agricoltura; e il suo regno è riputato per l'età dell'oro dell'Italia e specialmente dagli Aborigeni suoi sudditi. Essendo l'industria agricola la sorgente della ricchezza e dell'abbondanza, sua moglie Opi divenne la Dea dell'abbondanza. Saturno era rappresentato con in mano una falciola, e aveva i piedi cinti d'un nastro di lana. La sua statua era vuota e piena d'olio, e probabilmente per significare la fertilità del Lazio in olive. A questa deità si diede un carro tirato da due buoi neri. Saturno era anche simbolo del tempo.







Bibliografia

Ronchetti G., Dizionario illustrato dei simboli, Hoepli, MIlano, 1928

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