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Scilla




Ninfa siciliana. Fu amata da Glauco; ma Circe, sua rivale, la cangiò in uno scoglio (chi dice in un mostro) che aveva la forma di una donna il cui busto e la testa s'innalzavano al di sopra delle acque, e i cui fianchi erano coperti dalle teste di sei cani orribili, che con le larghe e aperte gole latravano continuamente. L'onda, turbinando attorno allo scoglio, formava un gorgo più terribile di quello di Cariddi che era vicino.







Bibliografia

Ronchetti G., Dizionario illustrato dei simboli, Hoepli, MIlano, 1928

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