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La seduzione in Freud




Freud all'inizio pose la seduzione alla base dell'eziologia della nevrosi. Dai racconti dei suoi pazienti equiparò la scena della seduzione al trauma psichico convincendosi che dietro i sintomi dell'adulto si nascondesse un trauma di natura sessuale nell'infanzia.
Successivamente si rese conto che i racconti non definivano una realtà oggettiva e pose l'accento sul fantasma di seduzione. Freud intuì che la realtà psichica dominava sulla realtà obiettiva, che i ricordi non erano affidabili e che l'inconscia natura dei desideri aveva la meglio sui rapporti reali tra figli e genitori.
Fu a questo punto che nacque la psicoanalisi. Il fantasma della seduzione da un lato era una considerato una difesa, dall'altro una immagine primaria, universale, cioè appartenente a tutta la specie umana. Freud comprese che la seduzione era anche nel rapporto sano tra madre e figlio, anzi ne costituiva l'essenza, e che questa seduzione avrebbe condotto il bambino nelle fasi libidiche preedipiche ed edipiche permettendogli psichicamente di maturare.

In sostanza Freud capì la natura evolutiva della seduzione, di cui le scene raccontate dai pazienti adulti nel suo studio non erano che creazioni fatte a posteriori su innocui episodi d'infanzia.



Bibliografia

Spacal S. La progettualità seduttiva nella costituzione dei legami oggettuali, In  La seduzione. Saggi psicoanalitici, Saraval A. (a cura di), 1989 Raffaello Cortina, Milano

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