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Tre forme di seduzione



Sedurre significa portare in disparte,  carica di segreti e di confidenze. Amorosa o meno, religiosa o meno, è magica, incantata, suggestiva.
Ma spaventa, inquieta, spaventa. La psicoanalisi si difende dalla seduzone analista-paziente come se essa fosse la fonte di ogni male (terapeutico), di ogni sviamento (quando non elusione o perversione) dal setting. Non può non esservi disparità, differenza, disequilibrio nel rapporto analitico, non può non esservi relazione e quindi seduzione. Non tutte le seduzioni sono sbagliate e nocive.

E' possibile individuare almeno tre forme di seduzione (Saraval. 1989):

- Il seduttore stimola nell'altro desideri complementari ai propri, individuati tramite l'identificazione e li soddisfa, soddisfacendosi a sua volta.
Siamo nella identificazione primaria madre-bambino che gratifica entrambe le parti della coppia che si incontrano (identificandosi) e incontrandosi conoscono sé e l'altro e crescono, cambiano. Sguardi, parole, carezze: tutto rientra nello scenario seduttivo reciproco.

- Il seduttore stimola nell'altro desideri propri mediante l'identificazione proiettiva affinché il sedotto li soddisfi.
Consenziente o meno, il sedotto è vittima di questa seduzione, non vi partecipa ma la subisce (per esempio la seduzione sessuale dell'adulto nei confronti del bambino).  Questa è una seduzione narcisistica e alientante tipica della figura di Don Giovanni. Sibony (1986) afferma "la seduzione ripara il lutto che provoca". La seduzione empatica apre la ferita e la cura. Il seduttore narcisistico usa le debolezze dell'altro a proprio vantaggio.

- Il seduttore stimola nell'altro desideri e contemporaneamente mette in atto dinamiche che, anziché gratificazione, provocano per entrambi frustrazione a livello oggettuale e narcisistico.
Qui siamo nella perversione manifesta, nello sfruttamento masochistico del rapporto e del sedotto, nel mondo della colpevolizzazione e della svalutazione più o meno velata, nella trasformazione (a diversi livelli) di un rapporto sano in un rapporto patologico.


Bibliografia

Saraval, A. La seduzione come modalità di relazione. In La seduzione. Saggi psicoanalitici, Saraval, A. (a cura di) 1989

Sibony, D. 1986 Le fèmminin et la sèduction. Grasset et Fasquelle, Paris

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