Senescenza
Il successful aging. Per s. si intende solitamente quel deterioramento del corpo legato al passare del tempo che porta a un progressivo aumento del tasso di morte età-specifico; la s. sarebbe dunque quel processo biologico continuo che procede per tutto l’arco della vita in modi diversi da specie a specie e da individuo a individuo. Spesso si continua a vedere la s. come un fenomeno fondamentalmente negativo, sia a livello personale sia a livello sociale. Alla base di questo atteggiamento c’è il pregiudizio che s. e malattia coincidano. Viceversa, i dati sulla popolazione e gli studi più moderni indicano che non solo la s. non è una malattia, ma che si può invecchiare senza malattie, in modo del tutto accettabile e con capacità fisiche, mentali, lavorative e perfino riproduttive ben preservate. Da ciò è sorto il nuovo concetto di ‘invecchiamento con successo’ (ingl. successful aging), che si contrappone al concetto più usuale secondo il quale la s. vada di pari passo con l’insorgere di patologie varie, fenomeno invece largamente imputabile allo stile di vita, alle avversità esistenziali e a quelle ambientali.
Biologia della senescenza. L’integrità morfologica e funzionale dell’organismo è continuamente insidiata da fattori nocivi esogeni ed endogeni (dalle radiazioni ionizzanti e ultraviolette ai radicali liberi dell’ossigeno, dalle sostanze cancerogene e mutagene presenti nell’ambiente e nei cibi) e perfino da possibili errori metabolici dell’organismo stesso. Per sopravvivere, le cellule hanno sviluppato, fin dall’inizio dell’evoluzione, una serie di meccanismi di difesa e di riparazione per neutralizzare questi danni. Le difese a livello molecolare sono rappresentate dai meccanismi enzimatici di riparazione del DNA, dagli antiossidanti, dalle proteine da stress termico, dall’attivazione di enzimi quali la poli(ADP-ribosio)polimerasi, mentre a livello cellulare vengono attivati i meccanismi di morte cellulare programmata, o apoptosi (➔). La s. è controllata pertanto da processi molecolari anti-invecchiamento che si oppongono ai danni età-correlati. Lo studio di soggetti anziani e di ultracentenari sani ha mostrato che molti importanti parametri biologici, immunologici e metabolici (come emopoiesi, attività citotossica dei linfociti, repertorio dei linfociti T, funzionalità tiroidea, stabilità genomica) sono inaspettatamente ben preservati anche in età molto avanzata. In partic., negli ultracentenari sani è stata notata la quasi totale assenza di autoanticorpi organo-specifici (presenti al contrario nel 20÷40% degli anziani non selezionati), la straordinaria resistenza delle loro cellule allo stress ossidativo, e infine una capacità proliferativa cellulare indistinguibile da quella dei soggetti giovani. L’invecchiamento fisiologico si configura pertanto come una sorta di ‘rimodellamento’, in cui alcune funzioni diminuiscono rispetto al giovane mentre altre aumentano o rimangono invariate; è quindi semplicistica e forzata la visione negativa della s. in termini solo di deterioramenti fisici e menomazioni funzionali.
Bibliografia
da Enciclopedia Treccani
www.treccani.it