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Sole




Figlio dei titani Iperione e Teia, fratello di Selene (luna)
ed Eos (aurora), Helios è il dio del sole, padre di numerosi
figli, fra cui Circe e Fetonte. Dopo essersi alzato al mattino
da Oceano, attraversa la volta celeste, trasportando il sole
tirato da cavalli che spirano fuoco dalle narici; e alla sera
torna a tuffarsi nell’Oceano. Divinità minore della mitologia
greca, dotata di straordinaria bellezza, nel tempo tende a
confondersi con Apollo. Il suo culto è molto radicato ad Argo,
in Elide e a Rodi. Gli sono sacri, fra gli animali, il bue e
specialmente il gallo, incaricato di annunciare il giorno. Il
Sole compare in due sole favole esopiche e viene
puntualmente associato alla luce e al calore che promana. Le
rane, sciocche, gioiscono alla notizia delle sue nozze, che si
celebrano naturalmente in estate: non considerano tuttavia i
patimenti che potrebbero derivare da un figlio simile a lui
(Esopo 127 Ch.). In una sfida con il vento del Nord, Borea,
finalizzata a indurre un uomo a denudarsi, il Sole ha la
meglio: il progressivo calore che induce l’uomo a spogliarsi
diventa nell’epimitio sinonimo di efficace persuasione,
mentre la violenza del vento induce il malcapitato a
stringersi nelle vesti, producendo così l’effetto opposto a
quello desiderato, secondo il principio, tipicamente esopico,
dell’ambivalenza dell’azione (Esopo 73 Ch.).






Bibliografia


Stocchi C. Dizionario della favola antica, BUR, 2012

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