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Terra




Gli antichi credevano che la Terra (Gea) fosse stata la prima, e genitrice, di tutti gli Dei, perciò le si diede il nome venerato di materna, e la si riteneva madre e nutrice di tutti gli esseri, donde usavano porre in terra i bambini appena nati dal grembo materno, come nelle braccia della madre generale a tutti; levandoli però subito. Dipendentemente dalla Terra madre e nutrice si ebbero altre divinità, cioè Levano, che vigilava affinchè il bambino appena nato venisse felicemente levato da terra. Cunina, che custodiva le culle; Vagliano, che presiedeva al piangere dei bambini, vagire; Rumina, che sopraintendeva all'allattamento, da rumina, mammella. Inoltre v'erano Polina ed Edusa; la prima Dea della pozione, cioè del bere dei bambini, e la seconda del cibo o mangiare. Avendo dunque ricevuto la Terra i mortali, appena nati, con amorevole cura li nutriva in seguito e li custodiva, e quando erano da tutti abbandonati, essa li raccoglieva nel suo ampio seno, serrandoli in se stessa. E non solo gli uomini e gli altri animali, ma anche tutto ciò che la terra produce, nutrisce e conserva; perciò fu, con ragione, chiamata la Gran Madre. La Terra viene rappresentata con in capo una corona di ghiande di quercia, che furono il primo alimento degli uomini; e una chiave in mano, per significare che nell'inverno la terra si chiude, nascondendo in sè i semi sparsi, i quali germogliando escono poi in primavera, in cui la terra e supposta aprirsi; oppure ha in mano un disco, emblema della terra.







Bibliografia

Ronchetti G., Dizionario illustrato dei simboli, Hoepli, MIlano, 1928

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