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Travestitismo





Nel travestitismo il paziente maschio si veste da donna per creare in sé un eccitamento sessuale che porta a un rapporto eterosessuale o alla masturbazione. In molti casi si tratta di un disturbo parafilico, ma di una parafilia che non implica disagio o coercizione e non richiede necessariamente un’attenzione clinica. L’individuo si comporta in maniera tradizionalmente maschile quando è vestito da uomo, ma diventa effeminato quando è vestito da donna. La classica comprensione psicoanalitica del travestirsi da donna comporta la nozione di madre fallica. Immaginando che la madre possieda un pene, anche se questo non è chiaramente visibile, il bambino supera la sua angoscia di castrazione.
A un livello più primitivo il bambino può identificarsi con la madre per evitare l’ansia della separazione. La sua consapevolezza delle differenze sessuali tra lui e la madre può attivare l’ansia di perderla perché essi sono persone separate.
Questi uomini sono sempre eterosessuali e nella maggior parte dei casi ben adattati.
 



Bibliografia

Gabbard, G. O., Psichiatria psicodinamica. Quinta edizione basata sul DSM-5, Raffaello Cortina, Milano, 2015

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